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Il Potere del suono: vibrazioni e risonanza

Pensiamo al nostro encefalo come a una radio, che trasmette e riceve varie frequenze.

Molte sono le vie in grado di cambiare le frequenze in arrivo al cervello: la meditazione, la visualizzazione, il movimento, la luce, il nutrimento e, ovviamente, il suono.

Proprio come un diapason, il suono ha un ritorno nel cervello


Ma andiamo per ordine.


onde sonore astratte
Onde sonore


Nel corso della nostra vita quotidiana, tutti noi sperimentiamo diversi “stati di coscienza”.

Per esempio, nell’arco di una giornata, tra la luce del mattino e il buio della notte, ci muoviamo da uno stadio ordinario di veglia ai diversi stadi del sonno.




Ma anche gli stadi di coscienza “straordinari” fanno parte della nostra comune esperienza.

Pensiamo a quando ci sentiamo particolarmente creativi, insolitamente intuitivi, eccezionalmente lucidi e profondamente rilassati.




Il potere del suono

Ordinari o straordinari che siano, gli stadi della nostra coscienza sono legati all’incessante attività elettrochimica del cervello.

Questa si palesa attraverso onde elettromagnetiche, chiamate, appunto, onde cerebra


li.


Potere del suono
Donna in meditazione


La frequenza di queste onde viene calcolata in “cicli al secondo”, l’unità di misura è Hertz (Hz) e varia in base al tipo di attività in cui il cervello è impegnato. Come si misura? Con l’elettroencefalografo.


Gli scienziati suddividono le onde in “quattro bande”, che corrispondono, va da sé, a quattro fasce di frequenza che riflettono le diverse attività cerebrali.




Onde Delta

Hanno una frequenza tra 0,5 e 4 Hz e sono associate alla fase di sonno profondo e agli stadi di estasi e meditazione profonda, al più profondo rilassamento psicofisico. Le onde cerebrali a minore frequenza sono quelle della mente inconscia, del sonno senza sogni, dell’abbandono totale.


In questo senso vengono prodotte durante i processi inconsci di autoguarigione


Onde Theta

La loro frequenza è tra i 4 e gli 8 Hz e sono associate allo stato di sonno e di meditazione, sono proprie della mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa.


Avviene durante il sogno a occhi aperti e la fase REM del sonno (quando si sogna, per intenderci).


Nelle attività di veglia le onde Theta sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacità immaginativa radicata nel profondo.


Genericamente vengono associate alla creatività e alle attitudini artistiche.


Onde Alpha

Hanno una frequenza che varia da 8 a 14 Hz e sono associate prevalentemente a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata al dormiveglia e ai momenti di meditazione.


La mente, calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni, o sul raggiungimento di uno stato meditativo leggero.


Le onde Alpha dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso.


Sono tipiche, per esempio, dell’attività cerebrale di chi è impegnato in una seduta di meditazione o yoga.


Onde Beta

Hanno una frequenza che varia da 14 a 30 Hz e sono associate allo stato di veglia, alle normali attività di veglia, quando siamo concentrati sugli stimoli esterni.


Le onde Beta sono infatti alla base delle nostre fondamentali attività di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo che ci circonda.


Esse, poi, ci permettono la reazione più veloce e l’esecuzione rapida di azioni.


Nei momenti di stress o di ansia le Beta ci danno la possibilità di tenere sotto controllo la situazione e dare veloce soluzione ai problemi.



Profilo umano con onde cerebrali
Emisferi cerebrale

I due emisferi cerebrali

Il cervello umano è suddiviso in 2 emisferi

destro

- concreto

- spaziale (coglie le relazioni nello spazio)

- intuitivo (usa sensazioni e immagini)

- analogico

- irrazionale

- la sede delle attività creative, della fantasia


sinistro

- analitico

- lineare

- logico

- numerico

- razionale

- la sede di tutte quelle attività che coinvolgono il linguaggio, la scrittura, il calcolo.


Uno strumento semplice ed efficace per riequilibrare il potere dei due emisferi cerebrali è il suono.


Il fenomeno della Risonanza

Nell’Universo tutto è energia in vibrazione.

Il ritmo vibratorio di un oggetto viene definito “risonanza”, compreso quello del corpo umano.

Ogni organo, osso o tessuto dell’organismo ha una sua frequenza risonante di equilibrio e quindi di salute.

Quando questa frequenza si altera, quella parte del corpo si ammala perché vibra in modo non armonico.

Essere in salute equivale a vibrare all’unisono, sia nel corpo che nella mente.

Se si proietta la giusta frequenza di risonanza di un organo in condizioni di salute verso l’organo stesso in condizioni di malattia, quest’organo è indotto a tornare alla sua normale frequenza e quindi, progressivamente, alla condizione di salute.


Ogni suono che ascoltiamo si compone di specifiche vibrazioni che hanno la proprietà di mettere in vibrazionespecifiche aree del nostro corpo, modificando - in positivo o in negativo - il flusso delle energie vitali e il sistema nervoso.

Questo fenomeno è chiamato Principio fisico di Risonanza.


Si è osservato che, se il cervello è sottoposto a impulsi (visivi, sonori o elettrici) di una certa frequenza, la sua naturale tendenza è quella di “sintonizzarsi”.

Il fenomeno è detto “risposta in frequenza”.


Per esempio, se l’attività cerebrale di un soggetto è nella banda delle onde beta (quindi nello stato di veglia) e viene sottoposto per un certo periodo a uno stimolo di 10 Hz (onde alpha), il suo cervello tende a modificare la sua attività in direzione dello stimolo ricevuto.

Il soggetto passa quindi a uno stato di rilassamento proprio delle onde alpha.


La risonanza agisce in tutte le dimensioni dell’universo, dal più piccolo atomo alla galassia più grande, e si palesa a vari livelli:

- sonoro

- elettromagnetico

- nucleare

- gravitazionale


In questo contesto a noi interessa il livello sonoro.

Per capire come agisce, partiamo da un esempio.

Immagina di accendere il tuo impianto stereo nella stanza dove tieni i bicchieri (meglio se di cristallo): se ascolti con attenzione puoi notare che oltre alla musica dello stereo si sentono anche altri suoni, più acuti: sono proprio i tuoi bicchieri che, stimolati dalla vibrazione sonora emessa dallo stereo, iniziano a risuonare con essa.


Se cambi musica e sperimenti vari generi, ti puoi anche accorgere che non tutti producono lo stesso effetto sui bicchieri, sia in intensità che in qualità, e che essi rivelano una maggiore affinità con alcuni generi musicali e alcune frequenze sonore.


Lo stesso avviene per il nostro corpo quando si trova immerso in un campo di vibrazione sonora (come a un concerto o ascoltando un disco) oppure quando produciamo noi stessi dei suoni cantando. Le frequenze emesse dal canto che noi stessi produciamo hanno l’abilità di agire ancora più potentemente di un suono che semplicemente ascoltiamo. E quando la coscienza di chi canta è una coscienza risvegliata ai potenziali dell’anima, allora l’impatto del canto della voce si estende alle dimensioni parallele e spirituali in cui l’anima vibra.


Tuttavia, non tutte le sorgenti sonore esterne sono positive per la salute umana, ve ne sono anzi di alquanto negative, come per esempio i rumori del traffico, il ronzio degli elettrodomestici etc.


Acqua, forze telluriche, geometria sacra, intonazioni armoniche, fungono da catalizzatori per l’abbassamento della frequenza delle onde cerebrali riducendo così lo stress della mente e il carico dei pensieri.


Siamo quindi predisposti a riconoscere e vibrare per simpatia quando ci poniamo nella vicinanza di strutture armoniche per eccellenza, sia che provengano dalla natura sia che siano realizzate ad autentica somiglianza di essa.

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